Gettito alle stelle grazie alle nuove aliquote delle imposte sostitutive
07 Luglio 2015
Gli incrementi delle aliquote previsti dalla Stabilità (Legge n. 190/2014) hanno portato i loro frutti alle Casse dello Stato. Nei primi cinque mesi del 2015, l'aumento di 6 punti percentuali (dal 20 al 26%) dell'aliquota d'imposta sui redditi di natura finanziaria in regime di risparmio gestito ha generato una crescita di 562 milioni di euro (+67,5%), l'innalzamento dall'11,5 al 20% dell'aliquota dell'imposta sostitutiva sul risultato di gestione delle forme pensionistiche complementari (con effetto retroattivo dal 1° gennaio 2014) ha, invece, fruttato un maggior introito pari a 529 milioni di euro (+92,3). E anche la variazione di aliquota sulla tassazione dei proventi derivanti dalla partecipazione ad OICVM di diritto estero, dal 12,5 al 20%, introdotta dal D.Lgs. n. 44/2014, ha portato ottimi risultati per l'Erario: la crescita registrata è di 946 miliardi (+27%). Sono questi i dati del nuovo Bollettino delle Entrate Tributarie del periodo gennaio-maggio 2015 che subito balzano all'occhio. Per il resto, i risultati, per quanto positivi, non sono particolarmente eclatanti. A livello complessivo, nei primi cinque mesi del 2015, le Entrate Tributarie erariali crescono dello 0,9% (+1.338 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. L'aumento registrato è sostanzialmente l'effetto della compensazione tra l'incremento delle imposte dirette (+2.681 milioni di euro, pari a +3,6%) e il calo delle imposte indirette (–1.343 milioni di euro, pari a –1,8%). In particolare, tra le imposte dirette cresce l'IRPEF dell'1,1% (+753 milioni di euro) e diminuisce il gettito dell'IRES del 21% (-297 milioni di euro), mancando ancora all'appello i versamenti in autoliquidazione. Sul fronte delle imposte indirette, l'IVA (+287 milioni di euro, pari a +0,7%) riflette i versamenti pari a 1.147 milioni di euro derivanti dall'applicazione del meccanismo dello “Split Payment”, mentre risulta negativa la variazione registrata dalle importazioni dai Paesi extra-UE (–0,8%, pari a –42 milioni di euro) e quella relativa alla componente scambi interni (–2,3%, pari a –818 milioni di euro).
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