Ammesso l'estratto conto come prova contraria per il maggior reddito

La Redazione
29 Gennaio 2016

I Giudici della Corte di Cassazione, con sentenza n. 1455/2016, chiariscono che può essere sufficiente l'estratto conto per contrastare a livello probatorio l'accertamento del maggior reddito.

Può bastare un estratto conto come prova da esibire da parte del contribuente che riceve un accertamento per maggiori redditi. In una recente ordinanza di Cassazione, un contribuente ricorreva contro la sentenza della CTR che aveva ritenuto legittimo il recupero a tassazione per maggiore IRPEF operato dalle Entrate. L'Ufficio non aveva ritenuto congruo il reddito dichiarato in quanto il contribuente possedeva, tra le altre cose, tre unità immobiliari. Per il contribuente, tale maggior reddito era costituito per la maggior parte da redditi esenti.

La Cassazione, nell'ordinanza del 26 gennaio 2016, n. 1455, ha iniziato la sua illustrazione ricordando il precedente orientamento in vigore: “In tema di accertamento delle imposte sui redditi, qualora l'Ufficio determini sinteticamente il reddito complessivo netto, in relazione alla spesa per incrementi patrimoniali, la prova documentale contraria ammessa per il contribuente dall'art. 38, comma 6, D.P.R. 600/1973, non riguarda la sola disponibilità di redditi ovvero di redditi esenti o di redditi soggetti a ritenuta alla fonte, a titolo di imposta, ma anche l'essere stata la spesa per incrementi patrimoniali sostenuta proprio con redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta, e non già con qualsiasi altro reddito dichiarato”.

Recentemente, però, tale principio è stato superato da un nuovo orientamento, che ritiene che il contribuente non debba dare altra prova circa l'effettiva destinazione del reddito esente o sottoposto a tassazione separata se non fornendo la dimostrazione dell'esistenza di tali redditi. “Non può evincersi – inoltre – un onere di dimostrazione aggiuntivo circa la provenienza oltre che l'effettiva disponibilità finanziaria delle somme occorrenti per gli acquisti operati dal contribuente”.

La prova contraria che il contribuente deve fornire, secondo questa interpretazione è documentale, che certifichi le circostanze sintomatiche del fatto che gli ulteriori redditi siano stati utilizzati per le spese contestate. Si tratta, in pratica, dell'esibizione degli estratti dei conti correnti bancari.

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