Il convivente more uxorio accede alla detrazione delle spese edilizie
29 Luglio 2016
Le unioni civili trasformano anche le agevolazioni fiscali. Con la Risoluzione n. 64/E pubblicata ieri, l'Agenzia delle Entrate ha dato l'ok alla detrazione delle spese per lavori di ristrutturazione sostenute dal convivente more uxorio. L'Agenzia, in risposta ad un interpello, spiega come il convivente non proprietario dell'immobile oggetto degli interventi di recupero edilizio debba comportarsi se, qualora ne sostenga i costi, voglia usufruire della stessa agevolazione spettante ai familiari conviventi.
La prassi afferma che la detrazione è possibile, e che la disponibilità dell'immobile da parte del convivente risulta insita nella convivenza stessa; dunque, non c'è la necessità di uno specifico vincolo contrattuale. “Ai fini della detrazione di cui all'art. 16-bis T.U.I.R., -illustrano a tal proposito le Entrate – la disponibilità dell'immobile da parte del convivente risulta insita nella convivenza che si esplica ai sensi della Legge n. 76/2016 senza necessità che trovi titolo in un contratto di comodato”.
Anche se non viene equiparata la convivenza di fatto all'unione fondata sul matrimonio – specificano le Entrate in una nota – “La Legge n. 76/2016 […] ha attribuito valore giuridico a questa formazione sociale, rilevando un “legame concreto” tra il convivente e l'immobile destinato a dimora comune. Le spese sostenute per interventi di recupero del patrimonio edilizio dal convivente more uxorio sono, pertanto, detraibili come quelle effettuate dai familiari conviventi”.
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