Dati catastali? Ai fini dell’abitazione di lusso, non contano
30 Giugno 2017
Ai fini dell'abitazione di lusso non contano i dati catastali. Questa la posizione della Corte di Cassazione con l'ordinanza del 28 giugno 2017, n. 16143, con la quale i Giudici della Corte hanno accolto il ricorso dei nuovi proprietari di un immobile ai quali erano state negate le agevolazioni fiscali “prima casa”.
In breve: la Commissione Tributaria Regionale aveva basato la sua decisione sulla base degli esclusivi dati catastali, mentre “costituiscono abitazioni di lusso, tra le altre tipologie, le unità immobiliari aventi superficie utile complessiva superiore a mq. 240 (esclusi i balconi, le terrazze, le cantine, le soffitte, le scale e il posto macchine”). Pertanto, hanno asserito i Supremi giudici nell'ordinanza recentemente depositata, “ne deriva che il carattere non di lusso del fabbricato, per l'applicazione (o la conservazione in caso vendita e successivo riacquisto) dell'aliquota agevolata, deve essere riscontrato sulla sola base dei criteri indicati nel D.M. 2 agosto 1969, restando priva di autonoma e decisiva rilevanza la classificazione catastale da cui, come nella specie, la superficie complessiva superava il massimo previsto per la fruibilità dell'agevolazione”.
Gli unici parametri validi sono quindi quelli contenuti nel D.M. 2 agosto 1969. La Sezione Tributaria della Suprema Corte ha così accolto il ricorso del contribuente e cassato la decisione della Corte di appello favorevole all'Agenzia delle Entrate. |