Il punto di vista di Assonime sulla voluntary disclosure

La Redazione
20 Maggio 2015

Nella giornata di ieri Assonime ha diffuso la Circolare n. 16/2015 con la quale approfondisce gli aspetti rilevanti della particolare procedura di collaborazione volontaria per il rientro dei capitali detenuti all'estero. Sono diverse le soluzioni pratiche offerte in ordine alle questioni che la suddetta disciplina ha sollevato tra gli operatori.

Facendo seguito alle indicazioni fornite già dall'Amministrazione finanziaria il 13 marzo scorso, nella giornata di ieri Assonime ha pubblicato la corposa Circolare n. 16/2015, entrando nel dettaglio della procedura di Voluntary Disclosure e proponendo soluzioni pratiche ai vari quesiti che la nuova disciplina ha determinato.

Come noto, la Legge 15 dicembre 2014, n. 186 recante “Disposizioni in materia di emersione e rientro di capitali detenuti all'estero”, ha trovato attuazione con il Provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle Entrate del 30 gennaio 2015. La procedura prevede la possibilità per i contribuenti tenuti agli obblighi di monitoraggio fiscale di presentare, per poter sbloccare i propri fondi esteri, un'autodenuncia che permetta di pagare in misura piena le imposte e gli interessi dovuti per tutte le annualità accertabili. Come controprestazione, otterranno uno sconto sulle sanzioni amministrative, sanzioni in violazione di imposte sui redditi e relative addizionali, nonché immunità verso i reati di omessa e infedele dichiarazione o ancora omesso versamento IVA.

La procedura, si legge nella Circolare, dovrà essere attivata entro il 30 settembre 2015, sempre che non siano stati già avviati controlli o verifiche.

Nello specifico, Assonime ha avuto modo di soffermarsi sulle seguenti tematiche:

  • il nuovo contesto internazionale (in particolare la Voluntary Disclosure in ambito OCSE)
  • il contesto interno di riferimento (guardando ai recenti accordi dell'Italia con i Paesi di black list per un effettivo scambio di informazioni);
  • le tre versioni della procedura di Voluntary Disclosure;
  • le procedure di Voluntary Disclosure internazionale e nazionale della legge n. 186 del 2014;
  • la Voluntary Disclosure internazionale (vedendo nello specifico i soggetti interessati, il requisito della residenza, il possesso diretto delle attività estere, Il Trust fittiziamente interposto);
  • l'ambito di applicazione territoriale della Voluntary Disclosure Internazionale;
  • il rimpatrio fisico o giuridico delle attività estere;
  • la procedura di collaborazione volontaria nazionale;
  • le cause di inammissibilità;
  • la procedura;
  • effetti penali;
  • il nuovo reato di autoriciclaggio, il coordinamento con la Voluntary Disclosure e il ruolo del professionista;
  • la Voluntary Disclosure e il nuovo ravvedimento operoso.

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