Black list e CFC finalmente in G.U.

La Redazione
12 Maggio 2015

Approdano sulla Gazzetta n. 107 di ieri i due Decreti MEF che modificano le black list sulla “indeducibilità dei costi” e sulle “Controlled Foreign Companies (CFC)”. I Decreti danno attuazione alle disposizioni della Legge di stabilità 2015, che ha modificato i criteri previsti per l'elaborazione delle liste con l'obiettivo di favorire l'attività economica transfrontaliera delle imprese nazionali.

Sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale n. 107 dell'11 maggio i due Decreti del Ministero dell'Economia e delle Finanze che modificano le black list sulla “indeducibilità dei costi” e sulle “Controlled Foreign Companies (CFC)”, già emanate in attuazione rispettivamente degli artt. 110 e 167 T.U.I.R.

I due Decreti danno attuazione alle disposizioni contenute nell'ultima Legge di stabilità, che ha modificato i criteri previsti per l'elaborazione delle liste in discorso con l'obiettivo di favorire l'attività economica e commerciale transfrontaliera delle nostre imprese.

La Legge di Stabilità 2015 (art. 1, co. 678), come si ricorderà, ha previsto che l'unico criterio rilevante ai fini della black list sulla “indeducibilità dei costi” relativi a transazioni effettuate con giurisdizioni estere sia la mancanza di un adeguato scambio di informazioni con l'Italia. È stato eliminato il criterio relativo al livello adeguato di tassazione.

In base a questo nuovo criterio viene di fatto riscritta la black list sulla “indeducibilità dei costi” mantenendo nell'elenco 46 Paesi e giurisdizioni. Sono stati cancellati dalla black list 21 Paesi e giurisdizioni con i quali è in vigore un accordo bilaterale (Convenzione contro le doppie imposizioni oppure TIEA - Tax Information Exchange Agreement) o multilaterale (Convenzione multilaterale sulla mutua assistenza amministrativa in materia fiscale OCSE/Consiglio d'Europa) che consente lo scambio di informazioni in materia fiscale.

In dettaglio:

  • Alderney (Isole del Canale);
  • Anguilla;
  • ex Antille Olandesi;
  • Aruba;
  • Belize;
  • Bermuda;
  • Costarica;
  • Emirati Arabi Uniti;
  • Filippine;
  • Gibilterra;
  • Guernsey (Isole del Canale);
  • Herm (Isole del Canale);
  • Isola di Man;
  • Isole Cayman;
  • Isole Turks e Caicos;
  • Isole Vergini britanniche;
  • Jersey (Isole del Canale);
  • Malesia;
  • Mauritius;
  • Montserrat;
  • Singapore.

Per altro verso, in materia di Controlled Foreign Companies (CFC) l'elaborazione della black list delle giurisdizioni estere è basata sui due criteri dello scambio di informazioni e dell'adeguato livello di tassazione delle imprese controllate estere (167 T.U.I.R.). La Legge di Stabilità (art. 1, co. 680) ha previsto che un livello di tassazione nel Paese estero inferiore al 50 per cento di quello italiano è considerato sensibilmente inferiore a quello applicato in Italia.

Sono, quindi, stati eliminati dalla “black list CFC” quei Paesi che, oltre ad avere un accordo con l'Italia sullo scambio di informazioni, applicano un regime generale di imposizione non inferiore al 50 per cento di quello applicato in Italia:

  • Filippine;
  • Malesia;
  • Singapore.

Di seguito le due black list, come modificate in base ai Decreti.

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