I limiti del contratto a termine nelle scuole comunali

La Redazione
04 Settembre 2015

La Circolare n. 3/2015 del Ministero per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, diffusa lo scorso 2 settembre, fa chiarezza sulla disciplina applicabile ai rapporti di lavoro a tempo determinato del personale scolastico ed educativo delle scuole comunali, con particolare riferimento ai limiti di durata.

La Circolare n. 3/2015 del Ministero per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, diffusa lo scorso 2 settembre, fa chiarezza sulla disciplina applicabile ai rapporti di lavoro a tempo determinato del personale scolastico ed educativo delle scuole comunali, con particolare riferimento ai limiti di durata.

Dalla ricostruzione della disciplina vigente, il Dicastero conclude che al personale docente e ATA delle istituzioni scolastiche comunali:

  • è applicabile l'esclusione dalla disciplina generale del lavoro a tempo determinato ex D.Lgs. n. 81/2015 (testo organico di riforma delle tipologie contrattuali diverse dal lavoro a tempo indeterminato);
  • non è direttamente applicabile la disciplina speciale contenuta nella legge n. 107/2015 (riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni in materia).

Tuttavia, le esigenze di tutela del lavoratore impongono di ricercare nell'ordinamento i limiti alla durata complessiva dei rapporti di lavoro a tempo determinato di questo personale, ovvero:

  • il D.Lgs. n. 81/2015, nell'escludere l'applicabilità della disciplina in esso contenuta, fa salve le previsioni dell'art. 36, D.Lgs. n. 165/2001, che definiscono i limiti entro i quali simili rapporti di lavoro possono essere costituiti dalle PP.AA.;
  • la sentenza Mascolo della Corte di Giustizia dell'Unione europea (cause riunite C-22/13, da C-61/ a C-63/13 e C-418/13), con particolare riferimento al settore scolastico, ha chiarito le ipotesi entro le quali è lecito il ricorso al rapporto di lavoro a tempo determinato, nonché le sanzioni per il ricorso abusivo;
  • dall'art. 1, co. 131, L. n. 107/2015 emerge un orientamento legislativo volto al superamento del precariato nel settore scolastico attraverso un percorso di assunzioni. Di questo orientamento i comuni, non soggetti alla disposizione, potranno tener conto nella gestione del proprio personale.

Afferma, quindi, il Ministero che valuteranno i comuni la sussistenza delle ragioni oggettive che, nel rispetto dei principi e delle condizioni sopra menzionate, consentano di reiterare i contratti di lavoro a tempo determinato al fine di corrispondere alle esigenze improcrastinabili collegate all'inizio del presente anno scolastico.

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