CdL: da disattivare la mail aziendale dell’ex dipendente

La Redazione
04 Dicembre 2015

Con Parere n. 4/2015, la Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro ha affrontato il tema dei trattamenti effettuati sulla posta elettronica aziendale dopo la cessazione del rapporto di lavoro: non è sufficiente il semplice reindirizzo automatico delle mail, ma è necessaria la disattivazione dell'account.

Con Parere n. 4/2015, la Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro ha affrontato il tema dei trattamenti effettuati sulla posta elettronica aziendale dopo la cessazione del rapporto di lavoro: non è sufficiente il semplice reindirizzo automatico delle mail, ma è necessaria la disattivazione dell'account.

Riprendendo, infatti, la posizione del Garante della privacy, i CdL affermano che, in tali casi, gli account riconducibili a persone identificate o identificabili devono essere rimossi previa disattivazione degli stessi, con contestuale adozione di sistemi automatici volti a informare i terzi ed a fornire indirizzi alternativi ove proseguire le comunicazioni con l'azienda.

Solo in questo modo, continuano gli esperti, si verrebbero a contemperare l'interesse datoriale ad accedere alle informazioni necessarie alla gestione dell'attività aziendale con la legittima aspettativa del lavoratori di riservatezza sulla corrispondenza.

A tal proposito, viene altresì sottolineato che, essendo il datore di lavoro tenuto a informare in modo chiaro e puntuale i dipendenti circa le modalità di utilizzo – e di eventuale controllo – degli strumenti di lavoro, in assenza di una specifica politica aziendale, si consolida in capo al lavoratore la legittima aspettativa di confidenzialità rispetto ad alcune forme di comunicazione.

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