Ponderata valutazione e immediatezza della contestazione

08 Giugno 2017

Se il datore licenzia un dipendente, facendo riferimento anche a fatti non contestati nell'immediato, può affermarsi la lesione del diritto di difesa del lavoratore?

Se il datore licenzia un dipendente, facendo riferimento anche a fatti non contestati nell'immediato, può affermarsi la lesione del diritto di difesa del lavoratore?

Il requisito dell'immediatezza della contestazione, desumibile ex art. 7 L. n. 300/1970, è stato oggetto di numerose pronunce della Suprema Corte, con le quali si è più volte evidenziato la relatività di tale concetto. Non è risultato, infatti, incompatibile l'essere trascorso un certo lasso di tempo tra la condotta e la contestazione della stessa, poiché è necessario valutare diversi elementi che possono aver determinato tale differimento. Lo stesso lavoratore può trarne un beneficio, in ragione della maggiore ponderazione datoriale. Ciò detto, si tenga presente che vi sono dei casi nei quali l'immediata contestazione non è possibile qualora il comportamento del lavoratore consista in una serie di fatti convergenti in una unica condotta tale da richiedere una valutazione unitaria, e dunque il licenziamento sia intimato solo a seguito dell'ultimo episodio. Si confronti: Cass. n. 7983/2008, n. 1101/2007 e n. 12712/2017.

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