Lavoro a domicilio: obblighi del datore di lavoro e del lavoratore
20 Gennaio 2015
Si desidera conoscere quali siano gli obblighi del datore di lavoro e del lavoratore nel caso di lavoro a domicilio e se il lavoratore possa avere più committenti.
È vietato ai committenti avvalersi dell'opera di mediatori o intermediari. Le aziende interessate da programmi di ristrutturazione, riorganizzazione e conversione che abbiano comportato licenziamenti o sospensioni dal lavoro, non possono affidare lavoro a domicilio per un anno dall'ultimo provvedimento di licenziamento o dalla cessazione delle sospensioni. Il lavoratore a domicilio deve prestare la sua attività con diligenza, custodire il segreto sui modelli di lavoro affidatogli, attenersi alle istruzioni ricevute dal datore di lavoro nell'esecuzione del lavoro (L. n. 877/1973, art. 11); non può svolgere per conto proprio o di terzi lavoro in concorrenza con l'imprenditore committente quando questi gli affidi tanto lavoro da comportare una prestazione di durata corrispondente al normale orario stabilito dal contratto collettivo di categoria. È possibile la coesistenza in capo allo stesso lavoratore di un rapporto di lavoro a domicilio con un altro rapporto di lavoro a tempo parziale quando la quantità di lavoro affidata al lavoratore a domicilio non sia tale da impegnarlo per tutta la durata dell'orario normale (Min. Lav., interpello n. 19/2008). A differenza del lavoratore subordinato (Cass. 23 dicembre 2003, n. 19689), il lavoratore a domicilio può rifiutare il lavoro affidatogli e scegliere liberamente i tempi di consegna (pur entro certi limiti: Cass. 16 ottobre 2006, n. 22129). |