Pubblico impiego: accordo su nuovi comparti e aree di contrattazione

La Redazione
08 Aprile 2016

Siglata lo scorso 5 aprile da Aran e sindacati l'Ipotesi di CCNQ per la nuova definizione dei comparti e delle aree di contrattazione del pubblico impiego (2016-2018), che introduce importanti modifiche all'assetto del sistema contrattuale pubblico italiano.

Siglata lo scorso 5 aprile da Aran e sindacati l'Ipotesi di CCNQ per la nuova definizione dei comparti e delle aree di contrattazione del pubblico impiego (2016-2018), che introduce importanti modifiche all'assetto del sistema contrattuale pubblico italiano.

Tra questi, si è realizzato un accorpamento degli ambiti su cui si svolgeranno le trattative per i rinnovi contrattuali nazionali. I comparti di contrattazione collettiva passano, difatti, da 11 a 4:

  • Comparto delle Funzioni centrali,
  • Comparto delle Funzioni locali,
  • Comparto dell'Istruzione e della ricerca,
  • Comparto della Sanità.

Aggregati, altresì, i dirigenti delle amministrazioni pubbliche nelle autonome aree di contrattazione collettiva:

  • Area delle Funzioni centrali,
  • Area delle Funzioni locali,
  • Area dell'Istruzione e della ricerca,
  • Area della Sanità.

Si legge nel Comunicato Stampa dell'Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni, diramato sempre il 5 aprile, che l'Ipotesi di accordo quadro nazionale raggiunta conclude la trattativa iniziata mesi fa, con l'obiettivo di semplificare l'assetto attuale, pur salvaguardando talune differenze che caratterizzano il sistema amministrativo italiano. Pertanto, rimane la distinzione tra P.A. centrale e P.A. regionale e locale e, per ciò che concerne le aree dirigenziali, si guarda al nuovo profilo dell'organizzazione amministrativa, così come delineato dalla Riforma della P.A.

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