Inquadramento del "tempo divisa"

La Redazione
09 Marzo 2016

Il “tempo divisa” costituisce lavoro effettivo tutte le volte in cui risulta essere “eterodiretto” dal datore di lavoro, che dirige ed organizza, tra le altre, anche le modalità di esecuzione di tale operazione: in tal caso l'esatto adempimento preteso, anche in via implicita, dal potere datoriale non riguarda soltanto l'attività lavorativa in senso stretto, ma anche tutte quelle operazioni complementari ...

Il “tempo divisa” costituisce lavoro effettivo tutte le volte in cui risulta essere “eterodiretto” dal datore di lavoro, che dirige ed organizza, tra le altre, anche le modalità di esecuzione di tale operazione: in tal caso l'esatto adempimento preteso, anche in via implicita, dal potere datoriale non riguarda soltanto l'attività lavorativa in senso stretto, ma anche tutte quelle operazioni complementari o strumentali a quell'attività e ciò impone di ritenere che il tempo occorrente per lo svolgimento delle prestazioni complementari (tipo: cambio divisa) deve essere retribuito, rientrando direttamente nel concetto di orario di lavoro. (Nella specie, la Corte ha chiarito che l'atto di indossare la divisa di infermiere, in quanto antecedente all'inizio della prestazione lavorativa e funzionale alla sua corretta esecuzione, deve essere inquadrato non tra le pause lavorative, bensì tra le attività propedeutiche all'esecuzione della prestazione, relative alla cura della persona, certamente necessaria in una attività strettamente connessa all'igiene richiesta da tale attività lavorativa).

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