Retribuzione a provvigione

20 Ottobre 2014

Si vorrebbe un chiarimento in merito al compenso a provvigione: è una forma retributiva che si applica esclusivamente al lavoro autonomo o è prevista la possibilità di applicazione anche nel lavoro subordinato? E in questo caso, le provvigioni vengono calcolate nel TFR?

Si vorrebbe un chiarimento in merito al compenso a provvigione: è una forma retributiva che si applica esclusivamente al lavoro autonomo o è prevista la possibilità di applicazione anche nel lavoro subordinato? E in questo caso, le provvigioni vengono calcolate nel TFR?

Il compenso a provvigione – tipico del lavoro autonomo (agenti e rappresentanti), ma presente anche nell'area del lavoro subordinato per gli impiegati inquadrati come operatori di vendita (ex viaggiatori e piazzisti) e per talune posizioni del comparto commerciale e dei pubblici esercizi – costituisce un'integrazione della retribuzione a tempo calcolata in misura proporzionale al valore degli affari conclusi dal lavoratore per conto dell'imprenditore. I contratti collettivi prevedono normalmente l'erogazione di una retribuzione fissa mensile, cui si aggiunge una quota variabile costituita dalle provvigioni maturate. Per quanto riguarda la base di computo dei compensi provvigionali è necessario far riferimento alla disciplina contenuta nelle clausole del contratto collettivo o individuale.

Per i lavoratori retribuiti con questo sistema le provvigioni sono normalmente considerate utili per l'accantonamento al fondo per il trattamento di fine rapporto (Cass. 3.5.1990, n. 3680). Nella base di calcolo della retribuzione globale di fatto del lavoratore illegittimamente licenziato ai sensi dell'art. 18 dello statuto dei lavoratori vanno incluse le provvigioni se queste fanno parte della retribuzione (Cass. 5.12.2000, n. 15449).

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