Lavoro
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I controlli a distanza visti dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro

La Redazione
09 Ottobre 2015

Continua l'analisi della Fondazione Studi CdL sul D.Lgs. n. 151/2015, attuativo del Jobs Act. Oggetto della Circolare n. 20 è la riforma della disciplina dei controlli a distanza: principi, divieti, presupposti, eccezioni e garanzie del novellato art. 4 dello Statuto dei Lavoratori, visto come “segnale di modernità e utilità”.

Continua l'analisi della Fondazione Studi CdL sul D.Lgs. n. 151/2015, attuativo del Jobs Act.

Oggetto della Circolare n. 20 è la riforma della disciplina dei controlli a distanza: presupposti per l'installazione, eccezioni al regime generale e garanzie del novellato art. 4 dello Statuto dei Lavoratori, visto come “segnale di modernità e utilità”.

L'intervento innovatore dell'art. 23, necessario ad “attuare una evoluzione normativa adeguata alle esigenze dell'evoluzione tecnologica”, ha confermato i principi fondanti l'istituto contemperando dignità e riservatezza del lavoratore con le esigenze produttive ed organizzative o della sicurezza del lavoro.

Permane altresì, nonostante la diversa formulazione, il divieto dei controlli aventi ad oggetto esclusivamente la prestazione lavorativa. Il nuovo art. 4 St.Lav., pertanto, codifica il giudizio di legittimità – da tempo avallato dalla giurisprudenza – dei controlli difensivi, diretti all'accertamento di comportamenti illeciti diversi dal mero inadempimento della prestazione lavorativa.

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