Pressing sul luogo di lavoro

11 Luglio 2016

Il controllo sul lavoratore come può essere esercitato al fine di evitare che le azioni di questo si traducano in danni a sfavore dell'azienda?

Il controllo sul lavoratore come può essere esercitato al fine di evitare che le azioni di questo si traducano in danni a sfavore dell'azienda?

Il potere del datore di operare controlli sullo svolgimento della prestazione lavorativa è riconosciuto nei modi e nel rispetto dei limiti fissati nell'art. 4 L. n. 300/1970. In merito ad esso si dovrà puntualizzare che il legislatore non ha previsto un obbligo di controllo costante. Ciò comporta di conseguenza che le eventuali violazioni di direttive datoriali, dovranno essere valutate in base non soltanto alla gravità della suddette, ma anche relativamente alla tempestività della contestazione che, in base alla specifica situazione, può essere richiesta. Infatti, sostenere la necessità di un controllo assiduo, c.d. "pressing", andrebbe a minare le fondamenta stesse del rapporto di lavoro, ossia la fiducia fra le parti. Si veda in merito: Corte di Cassazione sentenza n. 10068/2016.

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