Controlli a distanza nel Jobs Act, le riflessioni del Garante

La Redazione
11 Settembre 2015

Il Presidente del Garante per la Privacy è intervenuto in materia di revisione della disciplina dei controlli a distanza sul lavoro, predisposta dal Governo in attuazione del Jobs Act: è necessario riflettere sull'effettiva estensione e pervasività di questi controlli.

Antonello Soro, Presidente del Garante per la Privacy, è intervenuto in materia di revisione della disciplina dei controlli a distanza sul lavoro, predisposta dal Governo in attuazione del Jobs Act.

Con Nota dell'8 settembre, infatti, chiarisce che è condivisa l'esigenza di aggiornare una disciplina, quale quello dello Statuto dei lavoratori, che pur avendo introdotto per la prima volta nel nostro ordinamento una specifica tutela della riservatezza, ha comunque richiesto interpretazioni evolutive (anche del Garante), volte ad adattare norme pensate per l'organizzazione fordista del lavoro alla realtà dell'internet delle cose, della sorveglianza di massa, del corpo elettronico.

D'altra parte, sottolinea il Garante, per delineare - come imposto dal criterio di delega - un equilibrio ragionevole tra ragioni datoriali e tutela del lavoratore, tra economia e diritti, si sarebbe dovuto riflettere non tanto sulla concertazione sindacale, quanto sull'effettiva estensione e pervasività di questi controlli.

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