Condotta disciplinare rilevante: il provvedimento espulsivo non può dirsi nullo

La Redazione
15 Gennaio 2016

Il licenziamento può dirsi nullo perché ritorsivo solo allorché la decisione datoriale sia dettata, unicamente ed esclusivamente, dalla volontà di reagire ad una legittima pretesa del lavoratore; laddove invece il licenziamento, seppur viziato sotto il profilo dell'intempestività, abbia trovato causa in condotte disciplinarmente rilevanti e tanto gravi da giustificare la massima sanzione, il provvedimento espulsivo ...

Il licenziamento può dirsi nullo perché ritorsivo solo allorché la decisione datoriale sia dettata, unicamente ed esclusivamente, dalla volontà di reagire ad una legittima pretesa del lavoratore; laddove invece il licenziamento, seppur viziato sotto il profilo dell'intempestività, abbia trovato causa in condotte disciplinarmente rilevanti e tanto gravi da giustificare la massima sanzione, il provvedimento espulsivo non può dirsi nullo (nella specie, il Tribunale ha quindi dichiarato risolto il contratto di lavoro del dipendente della Società telefonica, il quale - ancorché non autore delle distrazioni – riceveva, dai beneficiari delle stesse, delle somme aventi provenienza illecita e riconducibili a condotte in danno della Società stessa).

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