I consulenti con partita IVA non computabili nella "forza lavoro" delle start-up
15 Ottobre 2014
Sono svariati gli spunti di interesse emersi dall'Interpello cui ha risposto l'Agenzia delle Entrate nella Risoluzione pubblicata ieri (n. 87/E del 14 ottobre 2014).
La questione aperta La società istante intenzionata ad ottenere la qualifica di start-up innovativa, richiedendo l'iscrizione nella sezione speciale del registro delle imprese della Camera di Commercio, chiede se i consulenti esterni della srl titolari di partita IVA - come pure gli stagisti non retribuiti - non possano essere computabili tra i dipendenti e i collaboratori rilevanti ai fini del richiesto in via alternativa dall'art. 25, comma 2, lettera h), n. 2, D.L. n. 179/2012. Punto focale per ottenere le agevolazioni fiscali.
Quali soggetti rientrano nel computo? Passato in rassegna il quadro normativo e di prassi (si pensi al parere MISE n. 147538 del 22 agosto scorso), la Risoluzione parte del presupposto che la locuzione “collaboratore a qualsiasi titolo” non possa scindersi dall'altra “impiego”. Ne deriva che:
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