In Gazzetta il Jobs Act, ora tocca ai decreti attuativi

16 Dicembre 2014

Con la pubblicazione nella giornata di ieri sulla Gazzetta Ufficiale, la n. 290 del 2014, la Legge Delega sulla Riforma del Lavoro (Legge n. 183/2014, c.d. Jobs Act) è entrata oggi in vigore. L'Esecutivo ha a disposizione sei mesi di tempo per dare attuazione alla Riforma con l'adozione dei relativi decreti delegati.

Approdata ieri in Gazzetta Ufficiale (Serie Generale, n. 290/2014), la Legge Delega sulla Riforma del Lavoro (Legge n. 183/2014, c.d. Jobs Act) è da oggi in vigore.

Scatta, quindi, il termine di sei mesi entro cui il Governo dovrà dare attuazione alla Riforma del Lavoro con l'adozione dei relativi decreti delegati.

Tra le novità introdotte dal provvedimento (recante "Deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell'attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro"), ricordiamo il riordino di alcune forme contrattuali, con la previsione del nuovo contratto a tutele crescenti, e le modifiche all'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori. In particolare, il comma 7, lett. c), dell'art. 1 della Legge prevede, per le nuove assunzioni, l'introduzione del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all'anzianità di servizio, "escludendo per i licenziamenti economici la possibilità della reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro, prevedendo un indennizzo economico certo e crescente con l'anzianità di servizio e limitando il diritto alla reintegrazione ai licenziamenti nulli e discriminatori e a specifiche fattispecie di licenziamento disciplinare ingiustificato", che dovranno essere individuate in sede di attuazione della delega.

Altre misure previste dalla Delega sono:

  • il superamento dei contratti di collaborazione coordinata e continuativa;
  • l'introduzione, in via sperimentale, del compenso orario minimo;
  • la revisione della disciplina delle mansioni e dei controlli a distanza;
  • l'istituzione dell'Agenzia nazionale per l'occupazione;
  • l'estensione del lavoro accessorio, per la attività lavorative discontinue e occasionali, a tutti i settori produttivi ("fatta salva la piena tracciabilità dei buoni lavoro acquistati");
  • la rimodulazione dell'ASpI (Assicurazione sociale per l'impiego) e l'universalizzazione del suo campo di applicazione;
  • la semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di lavoratori e imprese per la gestione del rapporto di lavoro.

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