Jobs Act e DDL delega, sintesi delle novità

19 Settembre 2014

Si è concluso ieri l'esame da parte della commissione Lavoro del Senato in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive. La forte accelerazione sui tempi previsti ha portato in dote diversi emendamenti: ecco i principali.

Incede a ritmi serrati l'Iter dell'Esecutivo sul tema portante del Jobs Act. Ieri, 18 settembre, si è concluso l'esame da parte della commissione Lavoro in Senato. Sono due le direttrici principali che hanno veicolato le logiche degli emendamenti: rafforzare le opportunità di ingresso nel mondo del lavoro da parte di coloro che sono in cerca di occupazione, e riordinare i contratti vigenti per renderli maggiormente coerenti con le attuali esigenze e fabbisogni del mondo produttivo.

Contratto unico e tutele crescenti

Tra i criteri di delega ispiratori del DDL Delega vi sarà l'introduzione per le nuove assunzioni, del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all'anzianità di servizio. Il lavoratore, sia esso al primo impiego o riassunto dopo una precedente occupazione, non avrà da subito diritto alle stesse tutele garantite dagli attuali contratti stabili. In relazione alla dibattuta, eventuale, modifica all'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, si dovrebbe passare ad un indennizzo proporzionato all'anzianità, senza che vi sia il reintegro attualmente previsto dalla norma.

Parallelamente il Governo propone la revisione della disciplina delle mansioni (sdoganando, in un certo senso, il demansionamento), per far combaciare l'interesse dell'impresa al fattivo impiego del personale all'interno di riorganizzazioni, ristrutturazioni o conversioni aziendale. Si tratta di un forte elemento di flessibilità, con possibili – ancora tutti da valutare – in materia di contenzioso.

Circa il riordinamento delle tipologie contrattuali, proliferate nell'ultimo decennio, il Parlamento dovrà intervenire seguendo la logica della semplificazione e della razionalizzazione. Due le possibili vie da seguire: una, con intervento più corposo, volta ad un riordino complessivo; l'altra, più immediata, incentrata su modalità più snelle di fruizione ed utilizzo da parte delle imprese, con la riduzione e la semplificazione degli adempimenti amministrativi.

Ancora da valutare, invece, il reale impatto dell'estesione del ricorso a prestazioni di lavoro accessorio per le attività lavorative discontinue e occasionali, in tutti i settori produttivi, elevando i limiti di reddito attualmente previsti e assicurando la piena tracciabilità dei voucher. Tutte novità che saranno seguite con occhio vigile l'Agenzia Unica per le ispezioni del lavoro, anch'essa di prossima istituzione.

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