20 Febbraio 2017

Se le azioni determinanti stress nel lavoratore non sono continuative, si esclude la possibilità di agire per mobbing e ottenere un risarcimento del danno?

Se le azioni determinanti stress nel lavoratore non sono continuative, si esclude la possibilità di agire per mobbing e ottenere un risarcimento del danno?

Qualora la fattispecie concreta non sia riconducibile ad una ipotesi di mobbing, in ragione del difetto degli elementi integranti, quali la molteplicità dei comportamenti vessatori nonché la sistematicità, espressiva dell'intento persecutorio, la giurisprudenza ha riconosciuto tutela al lavoratore, ex art. 2087 c.c., per casi cd. di straining.

Tale è la situazione connotata da un limitato numero di episodi vessatori, diluiti nel tempo, i quali siano idonei a comportare effetti negativi, costanti e duraturi, sulla condizione lavorativa. Lo straining si configura anche a seguito di una sola azione, dovendosi evidenziare che non integra la fattispecie lo stress occupazionale che debba qualificarsi come ontologicamente derivante dall'esercizio della prestazione di lavoro. In merito: Cass. n. 3291/2016 e n. 28603/2013.

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