Prova del danno da demansionamento

31 Luglio 2017

A seguito di un demansionamento, vi sono limiti per il lavoratore che decida di agire contro il datore per il risarcimento del danno non patrimoniale?

A seguito di un demansionamento, vi sono limiti per il lavoratore che decida di agire contro il datore per il risarcimento del danno non patrimoniale?

L'illegittima assegnazione a mansioni inferiori, avvenuta in violazione di quanto disposto all'art. 2103 c.c., configura una fattispecie fondante il diritto del dipendente al risarcimento del danno subìto. Si deve, però, evidenziare che la fondatezza delle ragioni fatte valere deve essere ricercata nelle allegazioni del lavoratore stesso. L'accoglimento della domanda, e dunque il riconoscimento del diritto al risarcimento del danno professionale, biologico o esistenziale, non è una conseguenza derivante sic et simpliciter da ogni episodio di inadempimento datoriale, non potendosi prescindere da una specifica allegazione e prova del pregiudizio subìto, nonché del nesso di causalità rispetto alla condotta del datore. Il danno non risulta automaticamente derivare dal comportamento illegittimo cosicché la mera potenzialità lesiva dello stesso non risulta sufficiente. In merito: Cass. n. 15376/2017.

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