CdM: efficientamento giustizia e pensionamento magistrati

La Redazione
31 Agosto 2016

Si è riunito ieri il Consiglio dei Ministri n. 127/2016 che ha approvato il decreto legge contenente misure urgenti per la definizione del contenzioso pendente dinanzi alla Corte di Cassazione. Prorogato, altresì, al 31 dicembre 2017 il termine di pensionamento per gli uffici di vertice della Cassazione, del Consiglio di Stato della Corte dei Conti e dell'Avvocatura dello Stato.

Le garanzie sull'efficienza degli uffici giudiziari

Il Consiglio dei Ministri n. 127, riunitosi martedì 30 agosto 2016 a Palazzo Chigi, ha approvato un decreto legge concernente alcune misure urgenti aventi ad oggetto il contenzioso pendente dinanzi alla Corte di Cassazione, allo scopo di garantire «l'efficienza degli uffici giudiziari mediante interventi di carattere organizzativo e l'attuazione del processo amministrativo telematico». In particolare, il decreto prevede che i magistrati che siano addetti all'ufficio del Massimario e del Ruolo possano essere impiegati anche per «comporre i collegi giudicanti della Corte di Cassazione». Ciò al fine di rafforzare «i presidi organizzativi necessari ad un più rapido smaltimento dell'arretrato». Tra le misure atte a migliore l'efficienza degli uffici giudiziari si prevedono, in particolare, le seguenti: «coprire i vuoti di organico della magistratura ordinaria, aumentando sino ad un decimo il numero dei posti disponibili tra quelli messi a concorso nel biennio 2014-2015; contrarre i tempi di copertura delle vacanze nell'organico degli uffici giudiziari di primo grado, con riduzione della durata del tirocinio da 18 a 12 mesi dei magistrati dichiarati idonei all'esito dei concorsi banditi negli anni 2014 e 2015».

Proroga pensionamento vertici Cassazione

Il provvedimento in questione prevede inoltre la proroga fino al 31 dicembre 2017 del termine di pensionamento per gli uffici di vertice della Cassazione, del Consiglio di Stato della Corte dei Conti e dell'Avvocatura dello Stato. L'Associazione Nazionale Magistrati, dopo aver già espresso la propria opinione in merito, ha fatto sapere in un comunicato di ritenere inaccettabile «la scelta del Governo di prorogare con decretazione d'urgenza, per un altro anno, il trattenimento in servizio solo di alcuni dei magistrati che sarebbero andati in pensione il prossimo dicembre». A giudizio dell'ANM il decreto produce delle forti disparità di trattamento.

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