Non c’è condotta antisindacale in caso di licenziamento ex art. 24 L. 223 del 1991

Daniela Fargnoli
12 Ottobre 2017

Non può considerarsi idoneo ad integrare la condotta antisindacale il licenziamento di dipendenti soltanto perché aventi cariche sindacali, anche qualora, come nella fattispecie, siano gli unici rappresentanti in azienda, in assenza di elementi indicativi di effettivi impedimenti od ostacoli ...

Non può considerarsi idoneo ad integrare la condotta antisindacale il licenziamento di dipendenti soltanto perché aventi cariche sindacali, anche qualora, come nella fattispecie, siano gli unici rappresentanti in azienda, in assenza di elementi indicativi di effettivi impedimenti od ostacoli all'esplicazione delle funzioni sindacali conseguenti al licenziamento (ad esempio, per l'impossibilità di attribuire ad altri soggetti il medesimo incarico). Qualora si ritenesse il contrario, la parte datoriale si troverebbe a non poter escludere dalla compagine aziendale un lavoratore solo in quanto svolgente attività sindacale, così irragionevolmente limitando la scelta imprenditoriale, in violazione del principio di libertà dell'iniziativa economica privata sancito dall'art. 41 Cost. e, in caso di licenziamento collettivo, degli stessi criteri dettati dalla invocata legge 223/1991.

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