Dal MEF calcolo della TARI in chiaro

La Redazione
21 Novembre 2017

Con Circolare pubblicata ieri, il Ministero dell'Economia ha illustrato la corretta modalità applicativa della TARI anche in relazione alla parte variabile della tassa.

Ai fini dell'applicazione della TARI, con riferimento alle pertinenze dell'abitazione, è possibile computare la quota variabile una sola volta in relazione alla superficie totale dell'utenza domestica. L'importante chiarimento è stato reso dal Ministero dell'Economia con la Circolare 1/DF pubblicata ieri. La nuova prassi interviene per fare chiarezza su un metodo di calcolo adottato dai Comuni che aveva portato a risultati impropri: la moltiplicazione della parte variabile della tassa per il numero di pertinenze. Una pratica ora negata dalla nuova Circolare che, sino a ieri, ha obbligato i contribuenti a versare somme decisamente più elevate rispetto a quelle che sarebbero risultate applicando la quota variabile una sola volta.

"Un diverso modus operandi da parte dei Comuni – si legge nella Circolare non troverebbe alcun supporto normativo, dal momento che condurrebbe a sommare tante volte la quota variabile quante sono le pertinenze, moltiplicando immotivatamente il numero degli occupanti dell'utenza domestica e facendo lievitare conseguentemente l'importo della TARI''.

Come specificato, per “superficie totale dell‘utenza domestica” si intende la somma dei metri quadri dell'abitazione e delle relative pertinenze. In caso di errori nel computo della parte variabile, commessi dal Comune o dal soggetto gestore del servizio, il contribuente può chiedere il rimborso del relativo importo in ordine alle annualità a partire dal 2014, anno in cui la TARI è entrata in vigore.

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