Conflitti fisiologici tra dipendenti o mobbing: responsabilità del datore di lavoro
30 Novembre 2017
Se nel luogo di lavoro sono presenti dei conflitti tra i lavoratori, il datore può rischiare di rispondere di mobbing?
Qualora il luogo di lavoro venga inquinato da plurime condotte, nei rapporti tra colleghi, che perseguono in modo sistematico un intento persecutorio, grava in capo al datore, in forza dell'art. 2087 c.c., l'obbligo di garantire un ambiente scevro da tensioni le quali possano determinare un danno alla salute psico-fisica del lavoratore. Quest'ultimo, nel momento in cui si determinasse ad agire contro il proprio datore, ha l'onere non di provare il dolo o la colpa, bensì l'inadempimento datoriale ed il nesso eziologico tra esso e il danno asseritamente subito. Non risulta, infatti, sufficiente che il dipendente adduca il mancato intervento del datore, ad esempio mediante un trasferimento per incompatibilità ambientale, in quanto dovrà accertarsi in primis la effettiva configurabilità di una condotta mobbizzante, non sussistendone gli elementi costitutivi qualora i conflitti possano ricondursi ad un fisiologico contrasto tra dipendenti, non concretamente eliminabile. In merito: Cass. n. 24358/2017.
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