La Camera ha approvato in via definitiva il Decreto fiscale

La Redazione
30 Novembre 2017

Nella seduta di oggi, 30 novembre, la Camera, ha approvato in via definitiva il Decreto fiscale collegato alla Manovra 2018, con 237 voti favorevoli, 156 contrari e 3 astenuti. Diverse le tematiche interessate dall'intervento legislativo: dall'equo compenso alla rottamazione-bis delle cartelle.

Nella seduta di oggi, 30 novembre, la Camera, ha approvato in via definitiva la legge di conversione del D.L. 16 ottobre 2017, n. 148, c.d. Decreto fiscale collegato alla Manovra 2018, con 237 voti favorevoli, 156 contrari e 3 astenuti. Diverse le tematiche interessate dall'intervento legislativo: dall'equo compenso alla rottamazione-bis delle cartelle.

Equo compenso. Di particolare interesse per i professionisti, è l'introduzione della norma sull'equo compenso, al centro di diverse opinioni diffuse negli ultimi giorni.
Per l'Antitrust la norma sull'equo compenso «reintroduce di fatto i minimi tariffari, con l'effetto di ostacolare la concorrenza di prezzo tra professionisti nelle relazioni commerciali», ma i giovani professionisti non la pensano così e rivendicano la legittimità di una «forma di tutela essenziale e doverosa utile proprio per i giovani». Con un comunicato congiunto diramato ieri, gli avvocati dell'Aiga, i giovani notai, ingegneri, architetti, medici, geometri e consulenti del lavoro, rispondono alla frase dell'Antitrust secondo cui «“sarebbero i newcomer ad essere pregiudicati dalla reintroduzione di tariffe minime” perché “vedrebbero drasticamente compromesse le opportunità di farsi conoscere sul mercato e di competere con i colleghi affermati”».
Ma, hanno sottolineato i diretti interessati, «l'opportunità per i giovani di affacciarsi sul mercato presuppone che un mercato esista, che sia trasparente e meritocratico, che elegga a principale strumento concorrenziale la qualità della prestazione e non il suo prezzo, l'investimento a lungo termine e la creazione di valore aggiunto e non il miope risparmio finanziario immediato», sottolineando così l'importanza di introdurre l'equo compenso quale forma di tutela essenziale e doverosa proprio nei confronti dei giovani professionisti.
Anche l'Unione Nazionale delle Camere Civili ha fatto sentire la propria voce e, con una nota pubblicata sul sito ieri, ha affermato di sottoscrivere e far proprie «in ogni punto le dichiarazioni del Ministro Orlando e del Presidente CNF, in risposta alle critiche ed ai rilievi mossi dall'Antitrust in merito all'equo compenso. Il Governo non deve tornare indietro – ha sottolineato il Presidente Laura Jannotta - su un principio già affermato e condiviso. […] L'equo compenso è un principio di dignità per il lavoro professionale svolto che non deve sottostare alle leggi di mercato ed al volere dei c.d. poteri forti».

Fonte: dirittoegiustizia.it

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