Permuta post donazione: per il Fisco minor campo d’azione

La Redazione
12 Dicembre 2017

Per dichiarare l'elusione al Fisco non basta dimostrare la ravvicinata sequenza temporale tra i due anni (donazione e permuta). Questo quanto affermato dai Giudici della Suprema Corte con l'ordinanza n. 29182/2017.

Minor campo d'azione per il Fisco, nell'ambito dei rapporti patrimoniali familiari: con l'ordinanza del 6 dicembre 2017 n. 29182, i giudici della Suprema Corte hanno respinto il ricorso dell'Agenzia delle Entrate affermando che la pretesa simulazione di donazione di beni immobili deve essere supportata da elementi quale il versamento di acconti; in assenza di questi elementi, è il contribuente ad avere ragione.

La Cassazione è intervenuta per dirimere il contenzioso sorto tra il Fisco e un contribuente in merito alla mancata dichiarazione di plusvalenza da cessione a titolo oneroso di terreni edificabili; nel caso in esame, il padre aveva donato un terreno edificabile al figlio, il quale lo aveva poi permutato con due appartamenti il giorno successivo. Un lasso di tempo che per il Fisco era troppo breve, per non essere sospetto.

Nell'ordinanza, i giudici della Corte di Cassazione hanno più volte ricordato che è onere dell'Agenzia delle Entrate dimostrare l'uso strumentale della donazione per evitare il pagamento dell'imposta sulla plusvalenza maturata dal donante. L'Agenzia delle Entrate, dal canto suo, non aveva offerto alcuna prova, se non l'evidenza della semplice sequenza temporale fra i due anni (donazione e permuta), che gli Ermellini hanno dichiarato “non idonea a dimostrare l'esistenza di una interposizione fittizia di persona, e come tale soggetta a plusvalenza”.

Accostandosi dunque al giudizio della CTR, che non aveva provato l'intento elusivo, la Cassazione ha respinto il ricorso delle Entrate.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.