Ricorso per cassazione entro trenta giorni contro la dichiarazione di adottabilità

Redazione scientifica
20 Dicembre 2017

Ai fini del ricorso per cassazione contro la sentenza d'appello in tema di opposizione alla dichiarazione di adottabilità, la notifica d'ufficio di tale sentenza, effettuata ai sensi dell'art. 17, comma 3, l. n. 184/1983, è idonea a far decorrere il termine di trenta giorni di cui all'ultimo comma del medesimo articolo.

Il caso. La sezione minorenni della Corte d'appello di L'Aquila rigettava l'appello proposto contro la declaratoria dello stato di adottabilità della figlia minore. Contro tale pronuncia la madre ha proposto ricorso per cassazione. Il ricorso in Cassazione è stato consegnato all'ufficiale giudiziario per la notifica in data 24 marzo 2017, mentre la sentenza impugnata è stata notificata telematicamente, in data 25 gennaio 2017, notifica avvenuta ex officio, ai sensi dell'art. 17, l. n. 184/1983.

Termine per impugnare. La giurisprudenza di legittimità ha interpretato tale norma nel senso che ai fini del ricorso per cassazione contro la sentenza d'appello in tema di opposizione alla dichiarazione di adottabilità, la notifica d'ufficio di tale sentenza, effettuata ex art. 17, comma 3, l. n. 184/1983, è idonea a far decorrere il termine di 30 giorni di cui all'ultimo comma del medesimo articolo, con la conseguenza che il ricorso proposto oltre tale termine deve ritenersi inammissibile (si veda, ex multis, Cass. civ., Sez. Un., n. 6985/2005 e Cass. civ., n. 10486/2012).

Il Collegio decide di dare continuazione a tale orientamento (recentemente ribadito anche da Cass. civ., n. 27139/2017) preferendolo a quello opposto (Cass. civ., n. 25662/2014), indicato dalla ricorrente nella sua memoria.

Principio acceleratorio. Il fatto che il legislatore, spiega il Collegio, nella materia dello stato di adottabilità, si è ispirato al principio acceleratorio sotteso alle disposizioni che fanno decorrere i termini dell'impugnazione dalla comunicazione da parte dell'ufficio, trova la sua ratio nella preminente esigenza di dare la più rapida definizione dell'assetto relativo allo stato di minore, senza sacrificare l'esercizio del diritto di difesa dei ricorrenti.

Per tali ragioni, la Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, essendo stato proposto oltre il termine di 30 giorni.

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