Ai fini della determinazione della residenza fiscale rileva il luogo dei legami personali

La Redazione
03 Gennaio 2018

Secondo il diritto tributario italiano è considerato contribuente residente colui che, per la maggior parte del periodo di imposta, è iscritto nell'anagrafe della popolazione...

Secondo il diritto tributario italiano è considerato contribuente residente colui che, per la maggior parte del periodo di imposta (183 o 184 giorni), è iscritto nell'anagrafe della popolazione (italiana) residente ovvero ivi mantiene il domicilio o, appunto, la residenza.

I richiamati requisiti sono tra loro in rapporto di “alternatività” e non di concorrenzialità e, pertanto, è sufficiente la presenza di uno dei tre per considerare come residente un certo contribuente. In particolare, per la determinazione del luogo della normale residenza devono prendersi in considerazione i legami professionali e personali in un determinato luogo e la loro durata.

Nel caso in cui detti legami si sviluppino in diversi Paesi, in applicazione dell'art. 7, n. 1, comma 2° della Direttiva n. 83/182/CE deve riconoscersi preminenza ai legami personali su quelli professionali.

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