Carried interest: la Circolare dell’Agenzia delle Entrate
19 Ottobre 2017
Con Circolare n. 25 del 16 ottobre, l'Agenzia delle Entrate fornisce chiarimenti sui proventi da partecipazioni a società, enti od OICR di dipendenti e amministratori (c.d. carried interest), ai sensi dell'art. 60 D.L. n. 50/2017. La disposizione ha disciplinato il trattamento fiscale dei proventi derivanti dalla partecipazione, diretta o indiretta, a società, enti od organismi di investimento collettivo del risparmio, percepiti dai dipendenti o dagli amministratori, ovvero da altro soggetti ad essi legati da un rapporto di controllo o gestione, se relativi ad azioni, quote o strumenti finanziari aventi diritti patrimoniali rafforzati, stabilendo, in particolare, che tali proventi si considerano, a determinate condizioni, redditi di capitale o redditi diversi. La Circolare fornisce, dunque, i primi chiarimenti sull'ambito applicativo della nuova norma, con particolare riferimento ai presupposti quantitativi e temporali (consistenza dell'investimento, periodo minimo di detenzione degli strumenti, differimento della distribuzione dell'utile) richiesti per l'operatività della presunzione legale che qualifica tali proventi come redditi di capitale o diversi. Sotto il profilo soggettivo, gli investitori sono coloro che intrattengono un rapporto di lavoro dipendente o assimilato con la società, l'ente o l'OICR, mentre sotto il profilo oggettivo i proventi rilevanti per l'art. 60 sono quelli relativi ad “azioni, quote o strumenti finanziari aventi diritti patrimoniali rafforzati”, con ciò dovendosi intendere il diritto a ricevere una parte dell'utile complessivo generato dall'investimento, in misura più che proporzionale all'investimento stesso. Il maggior rendimento è denominato carried interest (definizione ordinariamente adottata nel settore del private equity e del venture capital). |