L’appellante spieghi perché l'accoglimento dell’appello ribalterebbe la decisione di primo grado

Redazione scientifica
09 Gennaio 2018

La nuova formulazione dell'art. 342 c.p.c. impone all'appellante non solo di indicare espressamente le parti del provvedimento che intende impugnare, ossia i capi della decisione e tutti i singoli segmenti che la compongono quando assumano un rilievo autonomo rispetto alla decisione, ma anche di suggerire...

La nuova formulazione dell'art. 342 c.p.c. impone all'appellante non solo di indicare espressamente le parti del provvedimento che intende impugnare, ossia i capi della decisione e tutti i singoli segmenti che la compongono quando assumano un rilievo autonomo rispetto alla decisione, ma anche di suggerire le modifiche che dovrebbero essere apportate al provvedimento con riguardo alla ricostruzione del fatto, nonché di spiegare quale legge, sostanziale o processuale, sarebbe stata violata, ed a giustificare il rapporto di causa ad effetto fra la violazione dedotta e l'esito della lite; in sostanza l'appellante, pur non essendo tenuto a proporre un "progetto alternativo di sentenza", deve comunque spiegare perché l'accoglimento del motivo condurrebbe al ribaltamento della decisione adottata dal primo giudice.

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