Osservatorio sulla Cassazione – Dicembre 2017

La Redazione
11 Gennaio 2018

Torna l'appuntamento mensile con l'Osservatorio, una selezione delle più interessanti sentenze di legittimità depositate nel mese di Dicembre.

Mala gestio dell'amministratore delegato: ne rispondono anche i consiglieri e i sindaci inerti

Cass. Civ. – Sez. I – 29 dicembre 2017, n. 31204, sent.

Nelle società di capitali, l'obbligo di controllo accomuna amministratori non esecutivi e indipendenti, sindaci, revisori, comitato per il controllo interno, OdV di cui al D.Lgs. n. 231/2001 e dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari nelle società quotate. Esiste, insomma, un sistema di controllo policentrico, a tutela dell'osservanza delle regole di corretta amministrazione.

Pur in presenza di deleghe gestorie, residua una serie di poteri e doveri in capo al c.d.a., che dall'esistenza delle deleghe non viene affatto spogliato dalle sue funzioni: il controllo degli altri consiglieri sul fatto dei delegati, peraltro, è anche di merito.

Non tutti i versamenti effettuati dall'amministratore sono rilevanti ai fini della bancarotta riparata

Cass. Pen. – Sez. V – 28 dicembre 2017, n. 57759, sent.

La bancarotta riparata si configura quando la sottrazione dei beni venga annullata da un'attività di segno contrario che reintegri il patrimonio dell'impresa prima della dichiarazione di fallimento. a tale scopo, assumono rilevanza solo i versamenti effettuati dall'amministratore al fine di reintegrare il patrimonio societario precedentemente pregiudicato dagli indebiti prelievi, e non anche i versamenti effettuati a qualsiasi altro titolo, come nel caso di versamenti in conto futuro aumento di capitale. In presenza di una pluralità di versamenti effettuati sul conto corrente sociale da parte dell'amministratore, che si sia precedentemente reso responsabile di atti distrattivi, incombe su quest'ultimo l'onere di provare l'esatta corrispondenza dei versamenti con gli atti distrattivi precedentemente perpetrati, e quindi la loro natura di “atti di segno contrario”.

Bancarotta: l'obbligo di tenuta delle scritture contabili dura fino alla cancellazione della società

Cass. Pen. – Sez. V – 22 dicembre 2017, n. 57481, sent.

In tema di bancarotta semplice documentale la mancata o irregolare tenuta dei libri e delle scritture contabili non deve ricomprendere l'intero periodo di tre anni precedenti la dichiarazione di fallimento: il reato sussiste anche se il comportamento anzidetto sia tenuto, nel periodo indicato, per un arco temporale inferiore ai tre anni. L'obbligo di tenere le scritture contabili non viene meno se l'azienda non abbia formalmente cessato l'attività, anche se manchino passività insolute, ma viene meno solo quando la cessazione dell'attività commerciale sia formalizzata con la cancellazione dal registro delle imprese.

L'erede dell'accomandatario che subentra nella società risponde illimitatamente dei debiti sociali

Cass. Civ. – Sez. Lav. – 19 dicembre 2017, n. 30441, sent.

L'erede di un socio illimitatamente responsabile di una società di persone, che decida di subentrare nella società assumendo la qualità di socio accomandatario, in funzione della continuazione ex art. 2284 c.c., risponde verso i terzi per le obbligazioni sociali, anche se ha accettato l'eredità con beneficio di inventario.

Per le agevolazioni tributarie alle cooperative è necessario aver presentato la dichiarazione dei redditi

Cass. Civ. – Sez. VI-T – 18 dicembre 2017, n. 30371, ord.

In tema di agevolazioni tributarie in favore di società cooperative, per l'applicazione del beneficio previsto dalla L. 16 dicembre 1977, n. 604, art. 12, non è sufficiente che la cooperativa possieda i requisiti necessari per entrare nel sistema agevolativo, ma è necessario, pur in assenza di esplicita indicazione legislativa, che essa abbia, con riferimento allo specifico periodo di imposta, regolarmente presentato la dichiarazione dei redditi e correttamente tenuto la contabilità, in quanto l'Amministrazione finanziaria deve essere messa in condizione di svolgere il proprio compito di controllo ed accertamento dei presupposti per godere dei benefici in questione.

Anche il nuovo amministratore può rispondere dell'omesso versamento Iva pregresso

Cass. Pen. – Sez. III – 13 dicembre 2017, n. 55482, sent.

Risponde del reato di omesso versamento Iva, ex art. 10-ter D.Lgs. n. 74/2000, quanto meno a titolo di dolo eventuale, anche il soggetto che, subentrando nella carica di amministratore di una società di capitali dopo la presentazione della dichiarazione di imposta e prima della scadenza del versamento, omette di versare all'erario le somme dovute, senza aver esperito i controlli contabili sugli ultimi adempimenti fiscali. L'assunzione della carica di amministratore comporta, infatti, una minima verifica della contabilità, dei bilanci e delle ultime dichiarazioni dei redditi, in mancanza della quale l'amministratore subentrato si espone volontariamente a tutte le conseguenze che possono derivare da pregresse inadempienze.

Reati societari: bancarotta patrimoniale e documentale possono concorrere

Cass. Pen. – Sez. V – 12 dicembre 2017, n. 55409, sent.

In tema di reati fallimentari, l'esposizione fraudolenta di passività di cui all'art. 216, comma 1, n. 1, seconda parte, l. fall. e l'esposizione di costi fittizi dissimulante la diversa destinazione data alle corrispondenti attività, non si risolvono nella falsificazione idonea ad integrare l'ipotesi di bancarotta fraudolenta documentale, ex art. 216, comma 1, n. 2, l. fall. nè l'ipotesi di falso in bilancio, ex art. 223, comma 2, n. 1 l. fall. e artt. 2621 e 2622 c.c.; ciascuna di queste ultime previsioni può concorrere sia con la bancarotta patrimoniale, costituita dall'esposizione di passività inesistenti, sia con la bancarotta patrimoniale, costituita da attività distrattive mascherate attraverso l'esposizione di costi inesistenti.

Diritto d'autore: la sincronizzazione di opere musicali rientra nelle prerogative esclusive del loro autore

Cass. Civ. – Sez. I – 12 dicembre 2017, n. 29811, sent.

In tema di protezione del diritto di autore e con riferimento alle opere musicali, la "sincronizzazione", che è una forma di manipolazione ad uso riproduttivo di opere musicali, rientra nelle prerogative esclusive del loro autore a mente degli artt. 12 e 61 LDA, a prescindere dalla tipologia e dal contenuto del supporto, del prodotto o del mezzo audiovisivo cui la composizione musicale viene abbinata - sia esso un'opera cinematografica o audiovisiva, un filmato pubblicitario, un prodotto multimediale, uno sceneggiato televisivo e simili - dovendosi ragionevolmente escludere la riconducibilità della "sincronizzazione" dell'opera musicale tra quelle utilizzazioni ricomprese nell'accezione di "pubblica esecuzione".

In tema di protezione del diritto di autore e con riferimento alle opere musicali, il contratto con il quale la SIAE, ai sensi dell'art. 180 LDA, dia "licenza" per l'utilizzazione delle opere musicali in favore di un'impresa radio-televisiva, non comporta l'inclusione della sua utilizzazione nell'ambito di uno sceneggiato televisivo (o fiction o sequel o soap opera) per il tramite della cd. tecnica di "sincronizzazione" dell'opera musicale con le immagini televisive.

Operazioni di investimento e di disinvestimento non costituiscono un contratto complesso

Cass. Civ. – Sez. I – 5 dicembre 2017, n. 29111, ord.

Le operazioni di investimento e quelle di disinvestimento integrano distinti negozi che, benché posti in essere in tempi più o meno ravvicinati e benché qualificati da una relazione di interdipendenza sul piano della descrizione empirica (avendo, cioè, riguardo al fatto che con i proventi della vendita di alcuni titoli si è operato l'acquisto degli altri), sono da considerarsi come autonomi dal punto di vista giuridico, non potendo rientrare nella fattispecie del contratto complesso.

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