Forum di medicina legale: i nodi da sciogliere
26 Ottobre 2017
Carissimi tutti, i recenti convegni organizzati da varie Associazioni di medici legali, ma anche i Centri studi di Medicina legale di diverse Università e Regioni d'Italia dimostrano l'esistenza di divisioni rilevanti su molte questioni medico legali. Basti pensare al dibattito su: - barème: criteri convenzionali o di evidenza clinica sulla costruzione della curva dei valori delle menomazioni, classificazione e contenuti delle singole voci, nozione e contenuto di danno biologico, valutazione della componente sofferenza; - «raccomandazioni previste dalle linee guida» e «buone pratiche clinico-assistenziali» nella Legge "Gelli-Bianco", n. 24/2017: contenuti, giudizio di adeguatezza «in relazione alle specificità del caso concreto», compiti del medico legale nell'accertamento di imperizia, colpa lieve e colpa grave; - quesito medico legale, in relazione alle più ricorrenti ipotesi di responsabilità sanitaria e agli artt. 138 e 139 cod. ass. (come modificati dalla Legge Concorrenza, n. 124/2017), con particolare riguardo all'accertamento dell'incidenza della menomazione «in maniera rilevante su specifici aspetti dinamico-relazionali personali documentati e obiettivamente accertati» e - in considerazione anche della reintroduzione del danno morale come automatismo risarcitorio e dell'esclusione di altre forme di danno oltre quelle regolamentate -all'accertamento della «sofferenza psico-fisica di particolare intensità»; - criteri di valutazione di concause concorrenti e coesistenti (danno incrementativo/differenziale); - incapacità lavorativa generica e specifica. Finora la Medicina legale è stata spesso autoreferenziale, poco disponibile a sollecitare ed ascoltare il punto di vista dei giuristi; d'altra parte questi ultimi sono poco avvezzi a disquisire su barème e linee guida e preferiscono rimanere estranei al dibattito sulle tesi controverse e/o promosse dalle varie sigle associative medico legali. La mancanza di dialogo e di condivisione delle scelte metodologiche e dei contenuti produce spesso una sorta di "corto circuito" nel processo: l'avvocato ed il giudice non comprendono appieno il contenuto delle percentuali di danno biologico e le motivazioni delle altre conclusioni assunte dal CTU e (a maggior ragione) fanno fatica a valutare criticamente le osservazioni mosse alla consulenza d'ufficio dai Consulenti tecnici di parte; per altro verso, il CTU, nella propria relazione, presuppone nozioni medico legali e opzioni interpretative che possono essere ignote o non condivise dagli altri protagonisti del processo. È possibile allora ricostruire un "comune sentire", prendendo le mosse dal menzionato catalogo di questioni aperte sulle quali sollecitare il dibattito della Medicina legale? A tal fine Ridare.it vuole aprire un “Forum di Medina legale", auspicando la partecipazione in primo luogo dei medici legali, appartenenti a diverse Università d'Italia ed a diverse Associazioni di categoria, ma anche di qualificati giuristi, per contribuire a dare una risposta condivisa sulle questioni maggiormente controverse. La partecipazione a questo Forum sarà quindi consentita a tutti mediante la redazione di brevi e mirati documenti, adottando il “Format per Focus semplificato” di Ridare, davvero molto semplice ed elastico. È infatti sufficiente che l'Autore: - dia un titolo (preferibilmente molto specifico) al documento; - operi una sintesi efficace della questione trattata (anche se già oggetto di una relazione o di una più articolata pubblicazione); - dia un titoletto a brevi paragrafi; - non inserisca le note a piè pagina, ma solo brevi citazioni nel testo tra parentesi; - sviluppi il documento da un minimo di circa 7.000 caratteri (spazi inclusi), fino ad un massimo di circa 25.000 caratteri (spazi inclusi); in pratica il documento avrà una lunghezza da 2-3 pagine (“dimensione carattere 12”) fino a un massimo di circa 7-8 pagine. Solo se l'Autore lo preferisca: - potrà scrivere anche un breve abstract di 5-10 dieci righe sui contenuti principali del documento; - potrà inserire, alla fine del documento, una “Guida all'approfondimento”, con citazioni di dottrina e/o giurisprudenza.
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