Terreno accatastato e venduto separatamente rispetto all'immobile: genera plusvalenza

La Redazione
30 Gennaio 2018

Con l'ordinanza n. 1714/2018 la Cassazione ha confermato la plusvalenza sul terreno, considerando irrilevante il concetto di pertinenzialità

Se il terreno è accatastato separatamente e venduto a parte rispetto all'immobile, paga comunque la plusvalenza in quanto questa operazione non esclude la sua potenzialità edificatoria. Lo sostiene la Corte di Cassazione con l'ordinanza del 24 gennaio 2018 n. 1714.

I Giudici di legittimità hanno accolto il ricorso dell'Agenzia delle Entrate, che contestava la vendita di immobili e di terreni da parte di due cittadini proprietari di una villa.

La Commissione Tributaria Regionale aveva dichiarato illegittimi gli avvisi di accertamento, ma non così per la Suprema Corte: «la natura pertinenziale di un bene non ne esclude di per sé la potenzialità edificatoria – ha sostenuto la Cassazione – e quindi la sua assoggettabilità al pagamento della plusvalenza: ciò a maggior ragione quando, come nel caso in esame, il terreno edificabile risulti accatastato separatamente e la vendita appaia autonoma rispetto a quella della villa, anche se conclusa con il medesimo atto, poiché per il terreno risulta che era stato stabilito un prezzo specifico».

Per i Giudici di legittimità, dunque, l'accertamento della pertinenzialità era irrilevante – non così si era espressa la CTR – tanto che la Corte ha ricordato che per fabbricato si intende l'unità immobiliare iscritta o che deve essere iscritta nel catasto edilizio urbano, considerandosi parte integrante del fabbricato l'area occupata dalla costruzione e quella che ne costituisce la pertinenza.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.