Perdita di chance derivante da infortunio sul lavoro

08 Febbraio 2018

Ad un lavoratore, dopo un infortunio sul lavoro, non è più stato assegnato alcun turno durante gli orari notturni. Poiché prima dell'incidente egli svolgeva il turno di notte con una certa cadenza, avendo il lavoratore perso la maggiore retribuzione che da esso derivava, può egli chiedere un risarcimento per questo danno?

Ad un lavoratore, dopo un infortunio sul lavoro, non è più stato assegnato alcun turno durante gli orari notturni. Poiché prima dell'incidente egli svolgeva il turno di notte con una certa cadenza, avendo il lavoratore perso la maggiore retribuzione che da esso derivava, può egli chiedere un risarcimento per questo danno?

Il lavoratore ha diritto di ottenere il risarcimento del danno c.d. da perdita di chance. Grava in capo allo stesso l'onere di fornire gli elementi probatori dai quali far derivare, anche soltanto secondo un calcolo di probabilità, che l'occasione a sé favorevole sarebbe stata concretamente conseguita.

Nel caso di specie, risulterà utile indicare l'esistenza dei presupposti sussistendo i quali il lavoratore avrebbe svolto il lavoro notturno, venendo l'illecito della controparte a porsi come impedimento al raggiungimento del risultato atteso, ossia la maggiorazione retributiva. La non incompatibilità dell'infortunio con lo svolgimento di turni durante l'orario notturno potrà incidere relativamente, dal momento che l'adibizione risultava essere costante prima dell'infortunio, potendosi ad esso obbiettivamente ricollegare la perdita di chance.

In merito si veda Cass. sez.lav., 26 gennaio 2018, n. 2020.

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