Nessuna imposizione IRAP per il professionista che ha un alto volume di ricavi e compensi

La Redazione
18 Aprile 2018

I Giudici della Cassazione, con l'ordinanza n. 9431/2018, hanno sancito che non è prevista l'IRAP per il professionista che presenta un elevato ammontare di ricavi e di compensi. Ciò non è indice di autonoma organizzazione.

Niente IRAP per il professionista che presenta un elevato ammontare di ricavi e di compensi. Questa la posizione dei giudici della Corte di Cassazione con l'ordinanza depositata il 17 aprile 2018, n. 9431. Con essa, i giudici della Suprema Corte hanno accolto il ricorso di un professionista avverso l'Agenzia delle Entrate.

Il ricorrente sosteneva che la CTR aveva erroneamente ritenuto sussistente il requisito dell'autonoma organizzazione, basandosi sull'ammontare dei costi e dei compensi e dalla presenza di prestazioni fornite da terzi senza verificarne natura e finalità. I giudici di Appello avevano ritenuto determinante la presenza e l'ammontare dei compensi a terzi per prestazioni inerenti all'attività professionale del contribuente, senza un esame del concreto apporto di tali prestazioni all'effettivo svolgimento della sua attività: in tal modo, non avevano appurato se il coinvolgimento di tali soggetti terzi fosse estraneo o meno al bagaglio professionale del contribuente.

La decisione degli Ermellini è stata favorevole al professionista: «il requisito dell'autonoma organizzazione – si legge in ordinanza – non ricorre quando il contribuente responsabile dell'organizzazione impieghi beni strumentali non eccedenti il minimo indispensabile all'esercizio dell'attività e si avvalga di lavoro altrui non eccedente l'impiego di un dipendente con mansioni esecutive; inoltre, l'elevato ammontare dei ricavi, dei compensi e delle spese non è indice di autonoma organizzazione e neppure le spese per beni strumentali».

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