Nuovo aggiornamento della Direttiva Antiriciclaggio: più luce su bitcoin e proprietari delle imprese

La Redazione
20 Aprile 2018

Nella seduta del 19 aprile il Parlamento europeo ha approvato l'accordo raggiunto a dicembre 2017 con il Consiglio, che costituisce il quinto e ultimo aggiornamento della Direttiva anti-riciclaggio dell'UE.

Nella seduta del 19 aprile il Parlamento europeo ha approvato, con 574 voti favorevoli, 13 contrari e 60 astenuti, l'accordo raggiunto a dicembre 2017 con il Consiglio, che costituisce il quinto e ultimo aggiornamento della Direttiva anti-riciclaggio dell'UE.

La c.d. V Direttiva Antiriciclaggio entrerà in vigore tre giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale europea, e dovrà essere recepita dagli Stati membri nei successivi 18 mesi. In Italia, la IV Direttiva Antiriciclaggio è già stata recepita con il D.Lgs. n. 90/2017.

Informazioni sui proprietari effettivi delle imprese. La Direttiva introduce regole chiare e precise per identificare i beneficiari effettivi delle imprese che operano nell'Unione europea, e soprattutto mettono a disposizione di tutti i cittadini tali informazioni. L'intenzione è quella di reprimere l'uso fraudolento di società fantasma, create per riciclare denaro, nascondere patrimoni ed evitare il pagamento delle imposte.

Antiriciclaggio per le criptovalute. Regole antiriciclaggio anche per le criptovalute: i prestatori di servizi di cambio tra valute virtuali e valute legali, e i prestatori di servizi di portafoglio digitale per le valute virtuali saranno tenuti ad applicare, come già succede per le banche, controlli di due diligence e requisiti di verifica sulla propria clientela, per porre fine al regime di anonimato associato alle valute virtuali. Obbligo di registrazione per le piattaforme e i prestatori di servizi operanti con le valute virtuali.

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