Insolvenza transfrontaliera ed applicazione del Regolamento UE: lo studio del Ceril

La Redazione
14 Giugno 2018

Con il rapporto n. 1/2018 diramato lo scorso 4 giugno, il Ceril (Conferenza sul diritto europeo in materia di ristrutturazione e insolvenza) ha reso nota la propria analisi in merito all'applicazione del Regolamento sull'insolvenza dell'UE nella legge nazionale (procedurale) degli Stati membri.

Con il rapporto n. 1/2018 diramato lo scorso 4 giugno, il Ceril (Conferenza sul diritto europeo in materia di ristrutturazione e insolvenza) ha reso nota la propria analisi in merito all'applicazione del Regolamento sull'insolvenza dell'UE nella legge nazionale (procedurale) degli Stati membri.

Con lo studio il gruppo di lavoro - in attesa di un progetto normativo in Italia - ha esaminato alcuni temi della disciplina comunitaria (entrata in vigore il 26 giugno 2017) nelle leggi nazionali di Finlandia, Francia, Germania e Paesi Bassi.

Un'efficace gestione transfrontaliera dei casi di insolvenza – sottolineano dal Ceril - è fondamentale per le giurisdizioni dell'Unione perché uno dei suoi effetti potrebbe essere quello di incidere sull'occupazione ed attualmente le norme delle legislazioni nazionali che accompagnano il Regolamento sull'insolvenza si rivelano insoddisfacenti. Il Regolamento – prosegue il gruppo di lavoro - deve essere applicato in modo uniforme e la legislazione nazionale in materia di realizzazione deve limitarsi a collegare tali regole uniformi ad una legislazione nazionale molto diversa.

Con il rapporto, il Ceril si è prefissato di perseguire i seguenti obiettivi:

  • Aumentare la consapevolezza per alcuni dei problemi che ostacolano il funzionamento efficace ed efficiente del Regolamento sull'insolvenza;
  • Fornire esempi al fine di dimostrare come in alcuni Stati membri si siano verificati tali impedimenti;
  • Fornire raccomandazioni mirate ad evitare differenze locali o almeno a ridurne il rischio.

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