Il decreto Dignità “cancella” le società sportive dilettantistiche lucrative

La Redazione
04 Luglio 2018

Le società sportive dilettantistiche non possono avere scopo di lucro: a fare marcia indietro, rispetto alla novità introdotta dalla Legge di Bilancio 2018, è stato il primo atto ufficiale del nuovo Governo, il decreto legge c.d. Dignità, recante misure urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese, approvato dal Consiglio dei Ministri n. 8 dello scorso 2 luglio.

Le società sportive dilettantistiche non possono avere scopo di lucro: a fare marcia indietro, rispetto alla novità introdotta dalla Legge di Bilancio 2018, è stato il primo atto ufficiale del nuovo Governo, il decreto legge c.d. Dignità, recante misure urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese, approvato dal Consiglio dei Ministri n. 8 dello scorso 2 luglio.

La legge di Bilancio (commi 353-361 dell'art. 1, L. n. 205/2017) aveva, infatti, riconosciuto la possibilità di esercitare attività sportive dilettantistiche “con scopo di lucro in una delle forme societarie di cui al titolo V del libro quinto del codice civile”, prevedendo anche specifiche agevolazioni, in presenza di una serie di requisiti tra cui l'espressa indicazione della natura lucrativa della società sportiva dilettantistica nella denominazione o ragione sociale (si veda, sul punto, la precedente news, in questo portale).

Ora il Governo cancella questa facoltà: secondo il sottosegretario Giustizia, infatti, lo sport dilettantistico non deve “avere fine di lucro e quindi abbiamo abolito questa fattispecie, restituendo alle Asd vere meno burocrazia e la possibilità di operare senza le complicazioni che questa normativa, a partire dal prossimo 10 luglio, avrebbe comportato per tante decine di migliaia di volontari e appassionati”.

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