Licenziamento disciplinare: sproporzione tra il fatto e la sanzione (omessa informazione alla visita medica pre-assunzione)

La Redazione
05 Luglio 2018

È illegittimo il licenziamento della dipendente di una municipalizzata che si occupa di rifiuti, inquadrata come operaia addetta alla raccolta di cartoni, che ha dimenticato di segnalare l'operazione chirurgica subita per la rimozione di un'ernia discale. Per la Suprema Corte infatti la sanzione del licenziamento risulta, nel caso di specie, sproporzionata rispetto al fatto.

Il caso. La Corte di d'appello di Roma, in riforma della sentenza dei Tribunale, ha annullato il licenziamento della dipendente di una azienda municipalizzata che si occupa di rifiuti, addetta alla raccolta di cartoni, che aveva taciuto, in sede di visita medica anteriore all'assunzione, di aver subito un intervento chirurgico di ernia discale e inoltre non aveva informato, nel corso del successivo rapporto di lavoro, di essere ricaduta nella medesima patologia.

Proporzione tra i fatti e la sanzione disciplinare. La lavoratrice aveva volutamente omesso un dettaglio non secondario – cioè l'operazione chirurgica subita per rimuovere un'ernia discale – in occasione della visita medica propedeutica all'assunzione per la municipalizzata di una grande città come “operaia addetta alla raccolta di cartoni”.

Secondo i Giudici di secondo grado “la sanzione applicata” dall'azienda risultava essere “sproporzionata rispetto al fatto” contestato alla lavoratrice.

Per la Cassazione, che conferma la sentenza della Corte d'appello, la donna ha sì omesso di fornire, all'epoca della visita pre-assunzione, dettagliate informazioni sul proprio stato di salute, ma “il comportamento” tenuto di fronte al medico “non è sintomatico di un intento fraudolento”, soprattutto tenendo presenti “la funzione di tale visita” e “l'oggettività dei parametri valutativi cui si deve attenere il medico nel formulare il suo giudizio finale” sul futuro dipendente.

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