Da tempo determinato a indeterminato: anzianità di servizio?
31 Luglio 2018
Nell'ipotesi in cui, in seguito alla stipulazione di un contratto di lavoro a termine, il lavoratore venga assunto con un nuovo contratto ma a tempo indeterminato, non può non tenersi in conto del periodo di tempo in cui l'attività lavorativa è stata svolta a favore della medesima parte datoriale, sebbene in esecuzione di un diverso contratto.
In merito, infatti, trova applicazione il principio di non discriminazione tra il lavoratore a tempo determinato e quello a tempo indeterminato comparabile, in forza del quale è da escludere la possibilità che il primo subisca un trattamento deteriore, avendo diritto a godere di condizioni di impiego non meno favorevoli rispetto a quelle garantite al secondo, fatto salvo il caso in cui ciò venga ad essere giustificato da ragioni oggettive, anche connesse con la natura e le caratteristiche delle mansioni svolte.
Ciò comporta che, in assenza di una giustificazione oggettiva, qualora vengano riconosciute maggiorazioni retributive in ragione dell'anzianità di servizio, le stesse non potranno essere negate al lavoratore che sia stato inizialmente assunto con un contratto a termine. Si veda: Cass., sez. VI, ord. 8 marzo 2016, n. 4559 e Cass., sez. lav., 22 marzo 2018, n. 7112. |