Copyright: il Parlamento europeo ha approvato la proposta di nuova direttiva

La Redazione
12 Settembre 2018

Il Parlamento europeo ha approvato, nella seduta odierna, la proposta di riforma della Direttiva Copyright nel mercato digitale, con 438 voti a favore, 226 contrari e 39 astenuti. Si rafforza, quindi, la tutela del diritto d'autore, soprattutto su internet.

Il Parlamento europeo ha approvato, nella seduta odierna, la proposta di riforma della Direttiva Copyright nel mercato digitale, con 438 voti a favore, 226 contrari e 39 astenuti. Dopo l'esito negativo della prima votazione, nel mese di luglio, il testo ha subito alcuni emendamenti ed è giunto ad un nuovo esame dell'Europarlamento. Si rafforza, quindi, la tutela del diritto d'autore, soprattutto su internet. Obiettivo della nuova direttiva era quello di assicurare ai produttori di contenuti editoriali, cinematografici e musicali una remunerazione adeguata, da parte di piattaforme che monetizzano l'intermediazione di contenuti, generati da terzi, diffondendoli ad una platea globale (come i colossi del web Google, Facebook etc.). Prima dell'adozione definitiva, però, si apre la fase dei negoziati in Consiglio europeo.

Le misure più contestate sono quelle contenute negli artt. 11 e 13: il primo (rubricato: “Protezione delle pubblicazioni di carattere giornalistico in caso di utilizzo digitale”) introduce la possibilità per gli editori di chiedere il pagamento per l'utilizzo anche di brevi frammenti di testo o di un semplice link a un loro articolo, ove il link incorpori un estratto o un riassunto del contenuto: l'UE potrà imporre agli Stati membri di fornire agli editori di pubblicazioni giornalistiche diritti che permettano loro di ottenere una remunerazione. Anche l'art. 13 (rubricato: “Utilizzo di contenuti protetti da parte di prestatori di servizi della società dell'informazione che memorizzano e danno accesso a grandi quantità di opere e altro materiali caricato dagli utenti”) mira a tutelare i contenuti d'autore: le piattaforme e gli aggregatori di notizie che intendono diffondere in rete prodotti audiovisivi e giornalistici dovranno stipulare, a mone, contratti di licenza con i proprietari dei diritti.

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