Parere BCE sulle modifiche alla riforma delle banche popolari e di credito cooperativo

Fabio Fiorucci
24 Settembre 2018

La BCE è del parere che le modifiche all'attuale normativa introdotte dal decreto-legge dovrebbero essere coerenti con gli obiettivi della riforma del settore bancario cooperativo introdotta dalla legge n. 18/2016.

Il Milleproroghe d.l. 25 luglio 2018 n. 91 (conv. in l. n. 108/2018) proroga dagli attuali 90 giorni a 180 giorni il termine per l'adesione delle banche di credito cooperativo (Bcc) al contratto di coesione che dà vita al gruppo bancario cooperativo. Inoltre, si proroga al 31 dicembre 2018 la scadenza per l'adeguamento delle banche popolari a quanto stabilito dal Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia.

Nel dettaglio, il d.l. n. 91/2018 reca modifiche al decreto-legge n. 3 del 24 gennaio 2015 sulla riforma delle banche popolari e il decreto-legge n. 18 dell'14 febbraio 2016 sulla riforma delle banche di credito cooperativo prorogando i termini ivi previsti. Inoltre apporta modifiche al decreto legislativo n. 385 del 1° settembre 1993 (TUB) che mirano a

(a) incrementare la partecipazione delle banche di credito cooperativo al capitale della loro capogruppo;

(b) rafforzare il carattere localistico e i tratti di decentralizzazione dei gruppi bancari cooperativi;

(c) introdurre una quota obbligatoria di componenti del consiglio di amministrazione nominati dalle banche di credito cooperativo rispetto al numero massimo di componenti esterni del consiglio di amministrazione (la metà più due del numero complessivo dei consiglieri di amministrazione);

(d) ad attribuire alle banche cooperative con un più basso profilo di rischio una maggiore autonomia.

La Banca Centrale Europea, cui il MEF ha richiesto di esprimere un parere su tali modifiche, ha in primo luogo censurato la circostanza di essere stata interpellata in una fase della procedura legislativa successiva alla adozione del decreto-legge (già in vigore dal momento della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale) invece che prima della decisione nel merito.

Tanto premesso, la BCE, ribadita l'importanza della riforma del credito cooperativo e formulato l'auspicio che siano garantiti gli obiettivi fondamentali della riforma del settore bancario cooperativo, in particolare quello di modernizzare e migliorare del modello imprenditoriale utilizzato nel settore cooperativo e di consentire alle capogruppo di accedere ai mercati dei capitali, ha concluso come segue: "nel complesso, la BCE è del parere che le modifiche all'attuale normativa introdotte dal decreto-legge dovrebbero essere coerenti con gli obiettivi della riforma del settore bancario cooperativo introdotta dalla legge 18/2016".

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