Per sequestrare un immobile il riferimento è il valore di mercato

La Redazione
25 Settembre 2018

La Suprema Corte Penale, con la sentenza n. 41051/2018, accoglie il motivo di ricorso di alcuni contribuenti: valutazione del valore degli immobili sequestrati deve avvenire in relazione al reale prezzo di mercato al momento del sequestro.

La

Corte di Cassazione

, con la

sentenza pubblicata ieri, 24 settembre 2018, n. 41051

, ha illustrato quali parametri utilizzare ai fini del

sequestro di un immobile

, stabilendo che bisogna far riferimento al reale

valore di mercato

al momento in cui viene disposta la misura.

La Terza Sezione Penale, nell'accogliere un motivo di ricorso presentato da alcuni contribuenti, ha infatti osservato: «in tema di sequestro preventivo funzionale alla confisca per equivalente, il valore dei beni da sottoporre a vincolo deve essere adeguato e proporzionato al prezzo o al profitto del reato e il giudice, nel compiere tale verifica, deve fare riferimento alle valutazioni di mercato degli stessi, avendo riguardo al momento in cui il sequestro viene disposto».

È dunque evidente, hanno ricordato i Supremi Giudici, che la valutazione del valore degli immobili sequestrati deve avvenire in relazione al reale prezzo di mercato al momento del sequestro. «Si tratta – si legge ancora nella sentenza depositata ieri dai giudici di legittimità – di una necessità di valutazione, del valore dei beni da sottoporre al vincolo, che deve essere (e non può non essere) adeguata e proporzionata al prezzo o al profitto del reato. Una sproporzione evidente renderebbe illegittimo, in assoluto, il provvedimento di sequestro. Limiterebbe la proprietà in maniera sproporzionata rispetto alla sua funzione di cautela finalizzata alla confisca».

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