Scissione proporzionale e abuso del diritto

La Redazione
04 Ottobre 2018

Una s.p.a. e una s.r.l., che appartengono alla medesima famiglia e hanno gli stessi quattro soci persone fisiche, intendono procedere a una scissione parziale proporzionale, con assegnazione alla s.r.l. beneficiaria dell'intero patrimonio immobiliare della scindenda, con eccezione di alcune unità a destinazione commerciale.

L'interpello. Una s.p.a. e una s.r.l., che appartengono alla medesima famiglia e hanno gli stessi quattro soci persone fisiche, intendono procedere a una scissione parziale proporzionale, con assegnazione alla s.r.l. beneficiaria dell'intero patrimonio immobiliare della scindenda, con eccezione di alcune unità a destinazione commerciale. Propongono, quindi, interpello all'Agenzia delle Entrate per valutare se l'operazione sia lecita o se oppure, debba considerarsi abusiva, ex art. 10-bis L. n. 212/2000.

Scissione e vantaggi fiscali. Il parere dell'Agenzia è che la scissione così configurata non costituisca un'operazione abusiva, non consentendo la realizzazione di alcun indebito vantaggio fiscale. Quanto alle imposte dirette, in particolare, in linea di principio, l'operazione di scissione è fiscalmente neutrale, ai sensi dell'art. 173 TUIR, e il passaggio del patrimonio della società scissa ad una o più società beneficiarie - che non usufruiscano di un sistema di tassazione agevolato - non determina la fuoriuscita degli elementi trasferiti dal regime ordinario d'impresa e appare anzi fisiologica nell'ambito della riorganizzazione prefigurata dalle società, volta a separare l'attività industriale e commerciale da quella immobiliare.

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