La perizia dell'immobile eseguita per la ristrutturazione può essere alla base dell’accertamento induttivo
18 Ottobre 2018
Con la sentenza del 12 ottobre 2018 n. 25476, i giudici della Corte di Cassazione hanno affermato che la perizia sull'immobile eseguita per la ristrutturazione può essere alla base dell'accertamento induttivo nei confronti dell'immobiliare che ha venduto l'appartamento. La sentenza della Suprema Corte ha accolto il ricorso dell'Agenzia delle Entrate. In breve, il contenzioso con il Fisco traeva origine dai tre avvisi di accertamento a fini IVA e imposte dirette: si sospettava che la Srl del contribuente avesse ceduto immobili a prezzi superiori a quelli riportati in dichiarazione.
Secondo il parere della Corte, a fini IVA la documentazione extracontabile legittimamente reperita presso la sede dell'impresa, anche se consistente in annotazioni personali dell'imprenditore, costituisce elemento probatorio, anche se meramente presuntivo. Nel caso in esame, i documenti (definiti “di progetto”) riportavano una colonna indicata con l'inequivico nome di “prezzo vend” nel quale era indicato l'effettivo valore di vendita degli immobili. Tra l'ipotesi che la contribuente avesse percepito un prezzo maggiore di quanto dichiarato e l'ipotesi che quella differenza riscontrata dal documento di progetto fosse stata destinata, come affermato dall'immobiliare, alla ristrutturazione e percepita come dalle da una società terza, i giudici di legittimità hanno scelto la prima ipotesi, riformando il giudizio di merito che, invece, aveva valorizzato la seconda. |