Marchi nazionali armonizzati: maggior tutela, superata la mera riproducibilità grafica

La Redazione
21 Novembre 2018

Il Consiglio dei Ministri, nella seduta n. 28 del 20 novembre, ha approvato - in prima lettura - alcuni decreti di adeguamento dell'ordinamento interno alla normativa europea. Tra questi, uno schema di d.lgs. di attuazione della direttiva (UE) 2015/2436 sul ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri in materia di marchi d'impresa

Il Consiglio dei Ministri, nella seduta n. 28 del 20 novembre, ha approvato - in prima lettura - alcuni decreti di adeguamento dell'ordinamento interno alla normativa europea.

Tra questi, uno schema di d.lgs. di attuazione della direttiva (UE) 2015/2436 sul ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri in materia di marchi d'impresa, nonché per l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento (UE) 2015/2424, recante modifica al Regolamento sul marchio comunitario.

La direttiva UE persegue finalità di armonizzazione tra le normative nazionale, al fine di superare le disparità esistenti tra i titolari di marchi di un Paese rispetto a quelli di un altro: si prevedono, pertanto, modifiche al codice della proprietà intellettuale (d.lgs. n. 30/2005).

Vengono così ampliate le fattispecie già esistenti, in tema di diritti rilevanti (ad esempio tramite l'estensione del divieto di forma ad altre caratteristiche) e vengono tutelati nuovi tipi di marchio, tra cui il marchio olfattivo: ai fini della tutelabilità viene abolito il requisito della rappresentazione grafica.

Viene introdotta una nuova procedura amministrativa, alternativa a quella giudiziaria, per la decadenza o la dichiarazione di nullità del marchio.

Tra le novità, si segnalano anche:

- l'impedimento assoluto alla registrazione di marchi, in caso di conflitto con le denominazioni di origine e indicazioni geografiche (DOP/IGP);

- la protezione rafforzata ai marchi che godono della reputazione in uno Stato membro, con l'autorizzazione ai titolari di marchi di rinomanza a prevenire usi che, senza giusta causa, traggono indebitamente vantaggio o pregiudicano il loro carattere distintivo o la loro reputazione.

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