Versione finale delle Linee guida EBA sulla gestione delle esposizioni deteriorate

Fabio Fiorucci
23 Novembre 2018

L'Autorità bancaria europea (EBA) ha diffuso il 31 ottobre 2018 la versione definitiva delle "Linee guida sulla gestione delle esposizioni deteriorate", allo scopo di assicurare che gli enti creditizi dispongano di strumenti adeguati per gestire efficacemente le loro esposizioni deteriorate (non performing exposures, NPE)

L'Autorità bancaria europea (EBA) ha diffuso il 31 ottobre 2018 la versione definitiva delle "Linee guida sulla gestione delle esposizioni deteriorate", allo scopo di assicurare che gli enti creditizi dispongano di strumenti adeguati per gestire efficacemente le loro esposizioni deteriorate (non performing exposures, NPE) e per ridurre in maniera sostanziale la loro presenza nei bilanci. A tale fine, le Linee guida richiedono alle istituzioni di stabilire strategie di riduzione delle NPE e introdurre requisiti di governance e operativi per sostenerle.

Gli orientamenti dell'EBA indicano solide pratiche di gestione del rischio per gli enti creditizi nella gestione delle NPE e delle esposizioni soggette a forberance (forborne exposures, FBE), compresi requisiti sulle strategie di riduzione delle NPE, la governance, il funzionamento dei quadri operativi per le NPE e i sistemi di controllo interno e monitoraggio

Le Linee guida stabiliscono inoltre i requisiti per i processi di riconoscimento delle NPE e delle FBE, nonché un processo per la concessione delle forbearance. In particolare, gli orientamenti specificano che le istituzioni dovrebbero concedere misure di forbearance solo al fine di restituire al debitore (nel suo interesse) uno status di rimborso sostenibile.

Gli orientamenti dell'Autorità bancaria europea introducono una soglia del 5% del coefficiente NPL lordo come indice di riferimento per l'attivazione di strategie in materia di NPE e l'applicazione di adeguate politiche di governance. Questa soglia non indica un livello ottimale di NPL e non dovrebbe essere considerata come un obiettivo da utilizzare nelle strategie di NPE degli enti creditizi, ma definisce un quadro prudenziale per un monitoraggio di vigilanza più rigoroso al fine di prevenire l'aumento dei livelli di NPE.

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