È tassata la plusvalenza derivante dal passaggio da società commerciale a semplice
03 Dicembre 2018
Se la compagine commerciale si trasforma in una società semplice, mutando il regime dei beni sociali (destinati a finalità estranee all'esercizio di impresa) la plusvalenza è tassabile. Lo specifica la Cassazione con l'ordinanza depositata il 22 novembre 2018 n. 30228, con la quale la Suprema Corte ha accolto il motivo di ricorso presentato dall'Agenzia delle Entrate.
La Corte ha annotato che la trasformazione di una società commerciale in società semplice, ai fini delle imposte dirette e dell'IVA, è equiparabile ad un trasferimento a titolo oneroso, in quanto la trasformazione comporta l'assunzione di una forma giuridica diversa, incompatibile con l'esercizio di un'impresa commerciale e con il conseguimento di redditi di impresa, nel senso che il patrimonio sociale viene trasferito da un soggetto che per legge può conseguire solo redditi di impresa ad un soggetto che, invece, sempre per legge, non può essere titolare di tali redditi. Hanno illustrato i Giudici della Corte: «Va infatti considerato che il reddito prodotto da una società commerciale si considera reddito di impresa, a prescindere dal fatto che sia o meno esercitata un'attività commerciale e, pertanto, tutti i beni appartenenti alla società commerciale si considerano “beni relativi all'impresa”. La società semplice, invece, non può esercitare attività commerciale e, quindi, non può neppure essere titolare di reddito di impresa, con la conseguenza che i beni di una società semplice non possono essere considerati come “beni relativi all'impresa”». |